mercoledì 21 marzo 2012

La camera di Arles

 

 

Vincent Van Gogh, “La camera di Arles”, 1888
Amsterdam, Van Gogh Museum

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LUCIANA BIANCHI CAVALLERI

LA "CAMERA DI ARLES”

Ha panni appesi e la finestra semichiusa,
letto sghimbescio e tavolino sulle ventitré
il giallo e l' ocra stemperati dall’assenzio:
verdi ed azzurri i muri, intatto il loro freddo.

Freddo anche il vuoto d’una presenza assente,
in quella sedia che s’accosta al letto e l’altra
che disposta in primo piano chiede, senz’avere,
ospiti altri che il tocco della tavolozza amata.

Pennelli posati alla rinfusa: tra le poche cose
che donano colore all’esistenza, i quadri appesi
storti ed incombenti, come la vita gelida e negata
che vi si racchiude e ti ha rinchiuso - qui e altrove.

La prospettiva è strana e molto personale
e la finestra rimane semichiusa: sottintendendo
un limite assillante, vissuto e non compreso
che t'assale  - e si dissolve, assolo, nel colore.

Incorniciata voce, tuo messaggio:
emblema d'una vita impresso in tela.

           

                                             (© Luciana - novembre 2006)

 

http://www.lucianabianchicavalleri.com/2008/04/la-camera-di-arles.html

2 commenti:

Luciana Bianchi Cavalleri ha detto...

un sorriso... per l'esordio del tuo nuovo SPLENDIDO blog!

DR ha detto...

grazie... anche per la poesia