sabato 28 novembre 2020

Il bambino con l’oca


Copia romana di scultura greca del I-II secolo, Il bambino con l’oca
Parigi, Museo del Louvre

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SEVERO SARDUY

L’ENFANT À L’OIE

La menta e gli ornamenti funerari, il gallo bianco e
             gli ultimi children pets. Combatte bloccato:
la musica del fiume che respira, trascinando ferri;
lo strepito delle gru rugginose e il verde della ruggine
crescono tra pentole e scatolette.

Ora dove il sogno degli ermafroditi e il coro.
Il bambino le torce il collo. L'acqua sale.

Ognuno nel suo fiume.

giovedì 26 novembre 2020

Lezione di anatomia del dottor Tulp



Rembrandt Van Rijn, Lezione di anatomia del dottor Tulp, 1632
L’Aia, Mauritshuis

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JOSÉ HIERRO

LA LEZIONE DI ANATOMIA DI REMBRANDT-TULP

I tempi cambiano, Rembrandt. Non è necessario
rompere il cocco: non devi essere violento.
Prendi un vivo, al quale senza preavviso
gli si inietta un pigmento nelle vene.
Il contrasto, né lento né veloce,
arriva fino alla periferia del pensiero.
(I voyeurs, osservando lo schermo,
applaudono se il paziente sviene).

domenica 15 novembre 2020

La strage degli innocenti


Marten Van Cleve, La strage degli innocenti, 1547/1581
collezione privata

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PIETRO DE MARCHI

UN PAESAGGIO INVERNALE

                                                                        About suffering they were never wrong,
                                                                                                          The Old Masters…

                                                                         W. H. Auden, Musèe des Beaux Arts (1939)

Lo sapevano bene anche gli allievi
dei Vecchi Maestri fiamminghi:
tutto dipende dal punto
dove si posa lo sguardo.
Prendi Marten van Cleve, per esempio,
e il suo Paesaggio invernale
con la strage degli innocenti.
L’occhio corre alle lance, agli elmi,
alle armature lucenti, al cane
che abbaia dietro ai soldati a cavallo,
mentre sulla sinistra, in basso, un fante
rinfodera la spada e un altro,
più giovane, poco più che un ragazzo,
tiene stretto un pugnale e ha sul volto
un’espressione strana e guardinga;
al centro, proprio nel mezzo, un terzo,
un cavaliere smontato di sella,
dirige contro il tronco d’un albero
un fiotto potente d’urina.
Questo vediamo,
perché c’è questo in primo piano.
Ma se aguzzi la vista,
qualcosa scorgi e ben altro intuisci
sullo sfondo e nella zona più in ombra:
le porte spalancate con violenza, gli armigeri
che fanno irruzione, lo strazio
delle madri a cui strappano i figli dal grembo,
gli infanti riversi al suolo, a braccia aperte,
a disegnare una croce… Eppure
non c’è traccia del rosso del sangue
sulla neve innocente, tutto il vermiglio
Marten l’ha steso uniforme
sulle casacche dei soldati e sugli stendardi
che garriscono al vento.
Anche questo vorrà dire qualcosa,
non pensi?

sabato 31 ottobre 2020

Ritorno del figliol prodigo


Rembrandt van Rijn, Ritorno del figliol prodigo, 1668
San Pietroburgo, Ermitage

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FINA GARCÍA MARRUZ
IL RITORNO DEL FIGLIOL PRODIGO

Questi piedi gonfiati
dal duro colpire le strade,
ho atteso molti anni, figlio.

Questa nuca calva
che i tuoi capelli coprivano
cadendo in riccioli volubili,
ho atteso molti anni, figlio.

Le mie mani sulle tue spalle
benedicono tutto il dolore.

Gli accigliati
non capiscono niente. Al nostro fianco
sorride un Re.

Quando
ti ho visto arrivare da lontano,
figlio, sperperato il tesoro,
cercando le ghiande dei porci
della casa di tuo padre, ho sentito
come se mi scoppiasse il cuore.

Per tornare a sentire i tuoi passi amati, ho aspettato
tutta la notte, figlio mio!

Adesso anch’io sono
un altro,
in questo incontro silenzioso
in cui ci siamo riconosciuti di nuovo.

Mettiti il mio anello

martedì 27 ottobre 2020

La lattaia/2


Johannes Vermeer, La lattaia, 1660
Amsterdam, Rijksmuseum

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MANUEL RIVAS

LA RAGAZZA DEL LATTE

A Carmen, de Corpo Santo, che mi creò

Secoli fa, madre, ricordi, A Delft
versavi la brocca a casa di Johannes
Vermeer, il pittore, il marito di Catharina Bolnes,
figlia della signora María Thins, quella bacchettona,
che aveva un altro figlio mezzo matto,
Willen, se non ricordo male,
quello che disonorò la povera Mary Gerrits,
la cameriera che adesso apre la porta
perché tu possa entrare, madre,
e ti avvicini al tavolo d'angolo
e con la brocca rovesci farfalle di luce
che il bestiame dei tuoi  pascolò
negli arazzi verde scuro di Delft.
La stessa che ho sognato al Rijksmuseum,
Johannes Vermeer imbiancherà con il latte
le pareti , l'ottone, il cesto, il pane,
le tue braccia,
sebbene nella finzione del quadro
la fonte luminosa è la finestra.
La luce di Vermeer, l'enigma dei secoli,
la chiarezza ineffabile scossa dalle mani di Dio,
latte munto per te nella stalla buia
all'ora dei pipistrelli.

giovedì 22 ottobre 2020

Ritratto dell'infanta


Alonso Sánchez Coello, Ritratto dell'infanta Isabella Clara Eugenia, 1579
Madrid, Museo del Prado

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ANTONIO ZAYAS

ISABELLA CLARA EUGENIA

I capelli castani, la fronte sgombra
lo sguardo così candido e sereno,
nelle vene blu l’infanta bambina
sente bollire il sangue castigliano.

Incorona la sua testa uno splendente
gioiello e brillanti catene pendono
dal collo augusto che si muove quanto
può nel colletto di pizzo di Genova

Sotto la ricca veste di broccato
le palpita un cuore predestinato
ad eccelse imprese e a grandi vittorie;

e nobilitano i suoi giovani anni
gli energici lineamenti maschili
che ornarono d’alloro nelle Fiandre.

mercoledì 30 settembre 2020

Vaso con cinque girasoli


Vincent Van Gogh, Vaso con cinque girasoli, 1888
distrutto dal fuoco durante la Seconda Guerra mondiale
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MANOEL DE BARROS

I GIRASOLI DI VAN GOGH

Oggi ho visto
soldati cantare lungo strade di sangue
il fresco del mattino negli occhi dei bambini
donne masticare speranze morte

Oggi ho visto uomini nel crepuscolo
ricevere l'amore nel petto.
Oggi ho visto uomini fare la guerra
ricevere lacrime come proiettili nel petto.

E mentre il dolore mi scendeva nella testa
ho visto i girasoli in fiamme di Van Gogh.

sabato 19 settembre 2020

Giochi di bambini

 

Pieter Bruegel, Giochi di bambini, 1560
Vienna, Kunsthistorisches Museum



WILLIAM CARLOS WILLIAMS 
GIOCHI DI BAMBINI

I

Qui c’è il cortile di una scuola
gremito
di bambini di tutte le età

vicino ad un villaggio
su un piccolo rivo
serpeggiante sul quale alcuni ragazzi

stanno nuotando
a culo nudo
o scalando un albero frondoso

tutto è movimento
vecchie donne si occupano
dei piccoli pesci dietro

una processione nuziale un
battesimo nelle vicinanze
una chinata

grida
in una vuota
botte di legno

II

Ragazzine
ruotano le loro gonne
finché diventano piatte

trottole girandole
corrono nel vento
tre giocattoli

farli girare con un pezzo di spago
i moscacieca seguono il capo
trampoli alti e bassi

la lippa e
canestri appesi
per le ginocchia eretti

a testa in giù
si arrischiano una dozzina
sul didietro scalciando

tutti insieme i piedi
attraverso i quali
un ragazzo deve passare

correre il cerchio o
costruire con mattoni
abbandonati da un muratore

III

Gli scherzi disperati
di bambini
la loro

immaginazione equilibrio
e sassi che devono collocare
ovunque

e giocare a trascinare
giù l’altro
bendati

usare un peso
oscillante
con cui

accidentalmente
colpire le teste intorno
Brueghel osserva tutto

e con la sua feroce
ironia fedelmente
registra

martedì 8 settembre 2020

Carmencita



John Sargent, Carmencita, 1890
Parigi, Musée d’Orsay

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MANUEL MACHADO
CARMENCITA

Questa spagnola yankee e un po’ francese
che per il mondo è la Spagna intera
una passione negli occhi che viene
dal cuore di vergine satiressa.

Mistica e carnale, conosce amori
unici e degli spasimi indicibili.
Le sue labbra colorano i terribili
cremisi delle ferite e dei fiori.

Nelle occhiaie ruggisce la passione,
e nel seno magnifico, che esulta,
grande coraggio e paura millenaria…

Mette la mano sul fianco gentile,
presso la carne scura dove occulta
un temperino e uno scapolare.

lunedì 31 agosto 2020

Marsia


Auguste Rodin, Marsia (Torso di uomo che cade), 1882-1889
Los Angeles, Los Angeles County Museum of Arts


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RAINER MARIA RILKE

ANTICO TORSO DI APOLLO

(dedicata ad Auguste Rodin)

Non conoscemmo il suo capo inaudito
e le iridi che vi maturavano. Ma il suo torso
ancora arde come un candelabro
dove il suo sguardo, appena volto all’indietro,
resta e splende. Altrimenti non potrebbe abbagliarti
la curva del suo petto, e nella lieve tornitura dei lombi
non potrebbe scorrere un sorriso
fino a quel centro, che fu generatore.
Altrimenti questa pietra sfigurata e tozza
sotto il diafano architrave delle spalle,
non scintillerebbe come pelle di belva,
e non eromperebbe da ogni orlo come un astro:
perché lì non c’è punto
che non ti veda. Tu devi cambiare la tua vita.

venerdì 21 agosto 2020

La dama dall’unicorno



Arazzo della serie “La dame a la licorne" (Tapisserie français, fine XV sec.),
Parigi, Musée National du Moyen Age


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RAINER MARIA RILKE

LA DAMA DALL’UNICORNO

Ma viene ancora una festa, nessuno vi è invitato.
L’attesa vi manca. C’è tutto. Tutto per sempre.
Il leone si guarda intorno quasi minaccioso: nessuno deve venire.
Ancora non l’abbiamo vista stanca; è stanca?
o si è seduta soltanto perché regge qualcosa di pesante?
Un ostensorio, si potrebbe credere.
Ma ella piega l’altro braccio verso l’unicorno,
e l’animale s’impenna lusingato e sale e s’appoggia sul suo grembo.
È uno specchio che ella regge.
Vedi?: mostra all’unicorno la sua immagine.
Abelone, mi figuro che tu sia qui. Capisci, Abelone? Credo che tu capisca.

mercoledì 12 agosto 2020

Interno


Herman Van Hoogdalem, Interno
collezione privata

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RUTGER KOPLAND

CIÒ CHE L’ACQUA HA LASCIATO

Un acquerello di Van Hoogdalem
nell’attimo in cui lo si vede si sa
perché il pittore lo fece
doveva farlo

un interno con alcuni oggetti
si può vedere quanto amasse quella scena
non tanto per la cosiddetta bellezza
piuttosto per la casualità

la finestra, la parete, il tavolo, le sedie
il pavimento… non hanno alcun desiderio
di stare insieme

ma ciò che per un attimo li unisce è
una luce soffusa che irrompe dalla finestra
e tutto colora con ogni punta di rosso

si può notare quanto avesse inzuppato
la carta – che ora s’è asciugata,
lasciando quegli oggetti com’erano
là, in quella luce

venerdì 31 luglio 2020

Banchetto nuziale



Pieter Bruegel, Banchetto nuziale, 1567
Vienna, Kunsthistorisches Museum

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WILLIAM CARLOS WILLIAMS

BANCHETTO NUZIALE

  Mesce il vino lo sposo
mentre davanti a te
la sposa è sul trono i suoi
capelli sciolti sulle tempie
un fascio di grano maturo
è sulla parete dietro di lei
gli ospiti seduti alla lunga tavola
le cornamuse sono pronte
c’è un segugio sotto
il tavolo è presente
il sindaco con la barba donne
nelle loro cuffie
inamidate chiacchierano
di tutto ma la sposa
con le mani
incrociate sul grembo è
stranamente silenziosa
piatti stanno per essere serviti
latte cagliato e qualcos’altro
da un vassoio
una porta scardinata
del granaio da due aiutanti
uno in giacca rossa
un cucchiaio nella falda del cappello.

lunedì 20 luglio 2020

Minotauro che accarezza una donna che dorme/2


Picasso
Pablo Picasso, Minotauro che accarezza una donna che dorme, 1933
Ottawa, National Gallery
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MANUEL KNEEPKENS
PICASSO

        
 Il Minotauro è un bugiardello di Creta
         Chiedilo a Pablo Picasso
         Che perciò si firma

Creta, dove il sole accarezza le barbe
di ridenti, inebriati amanti, esuberanti!
E in più, vicino alla costa,

si rotolano i delfini sui reciproci musi,
gli amiconi del Mediterraneo,
raccoglitori di spugne

che si tuffano con occhi aperti e stupefatti
verso polipi & anemoni di mare
& la surreale madre-perla delle conchiglie

Peccato che Creta sia una menzogna cretese
ciò nega testardamente il lato oscuro di Creta
(e così anche di Pablo Picasso)

questo labirinto cubista del Minotauro
questo mostro
dal quale io ho voluto fuggire

io
I
      C
A
      R
U
      S
un ragazzo solare con ali di inabilità

sabato 11 luglio 2020

Danza di contadini




Pieter Bruegel il Vecchio, Danza di contadini, 1568
Vienna, Kunsthistorisches Museum

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WILLIAM CARLOS WILLIAMS

LA DANZA

Nel grande dipinto di Bruegel, La Danza,
i danzatori girano girano girano,
gli strilli gli squilli e la coppia di cornamuse
una tromba e i violini
ribaltando le loro pance
(rotonde come i panciuti boccali
confiscati al lavaggio)
i loro fianchi e le loro trippe
sbilanciate tutt’intorno.
Scalciando e rotolando nella fiera,
dimenando i loro culi,
quegli stinchi devono essere ben solidi
per resistere ad una frenesia
così smisurata di balzare e di danzare
nel grande dipinto di Bruegel, La Danza.

martedì 30 giugno 2020

Sacra Famiglia con angeli




Rembrandt van Rijn, Sacra Famiglia con angeli, 1645
San Pietroburgo, Ermitage


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FINA GARCÍA MARRUZ

LA SACRA FAMIGLIA

Il libro sacro narra
il prodigio. Lascia stare
il libro, mi sembrava
che il Bambino piangesse!
Calda, color legno,
la veglia di oro brunito.
Intanto, Giuseppe pialla
come se suonasse l’arpa.

venerdì 26 giugno 2020

Natura morta con mele



Paul Cézanne, Natura morta con piatto di frutta, 1895-1898
New York, Museum of Modern Arts

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XAVIER VILLAURRUTIA

CÉZANNE 1839-1906

Luglio scioglie in vapore
i vetri delle finestre
dell'acqua e dell'aria.
Nel girasole bianco e blu della tovaglia
i frutti assumono pose eterne
per l'occhio e per il pennello.
Con le arance dai pori aperti
le mele si colorano troppo,
e le pesche, per la loro buccia di quindici anni,
fanno voglia di accarezzarle.
Le pere grosse hanno rotolato
il loro marmo trasparente
lontano delle pere lentigginose
e delle noci rugose.
Fa caldo! Tuttavia
che peccato bere la “natura morta"
che hanno lasciato nel bicchiere.

venerdì 5 giugno 2020

Tre campanule bianche



Paul Klee, Tre campanule bianche, 1920

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MARGHERITA GUIDACCI

TRE CAMPANULE BIANCHE

ad Annarosa

Poiché il fiore era falso ma la pietra era vera
ci concentrammo sulla pietra:
spigoli schegge macchie asperità.
Ad essa ci aggrappammo, la stringemmo
negando ogni altro scampo.
Pure, nel fondo della mente, ancora
ritornava un effluvio, un tremolio
di petali leggero - tre campanule bianche
nel cantuccio di un quadro di Klee.
Noi cercavamo disperatamente
di non badarvi, e sapevamo bene
che ne saremmo morti.

venerdì 29 maggio 2020

Saskia in veste di Flora




Rembrandt van Rijn, Saskia in veste di Flora, 1635
Londra, National Gallery

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FINA GARCÍA MARRUZ

SASKIA IN VESTE DI FLORA

- Perdio, è mia figlia
la mia Saskia, vestita così!
Lei che nelle sante ore
del mattino, i capelli
arruffati dallo sforzo, si piega
fino a terra per pulire bene
il pavimento, si è lasciata
ritrarre tra quelle sete
e quei damaschi!
L'infelice impugna
il suo scettro per poche ore!
Non sta bene, no, che riempie
la testa alla mia Saskia
di quei fiori avidi
così regalmente intrecciati!
Lascia stare la mia Saskia,
che non è Flora né la dea
che sembra!
-Ah, quella sua giovinezza
non mi è sembrato strano, mia Signora,
accettarla!
Guardi con quanta
timida grazia raccoglie il mantello,
che sul punto d'essere madre di una dea
sembra la sua ragazza!
Solo è leggero il suo stupore.

giovedì 21 maggio 2020

La Pietà / 2


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Michelangelo Buonarroti, La Pietà, 1498-1499
Città del Vaticano, Basilica di San Pietro

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JÁNOS PILINSZKY

BIANCA PIETÀ

Nell’aria fotosensibile,
le palpebre chiuse, Madre e figlio..
Mani bianche e rughe
anche più bianche.
Pietà, lanterna magica.

martedì 12 maggio 2020

Danae


Rembrandt van Rijn, Ritratto di uomo, 1636
San Pietroburgo, Ermitage
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FINA GARCÍA MARRUZ

DANAE

Una donna, non una dea, aspetta
su cuscini meno morbidi della sua carne
il ventre appena sporgente
di una che è già incinta
dell’attesa, la pantofola vedova
strabica di quell’oro, che già comincia
a salire, a disegnare il tappeto marrone
dei giorni feriali, i verdi
muschiosi e vellutati della stanza
tutta la stanza utero di un dio
pianto dall’angelo, intravisto
dal vecchio, chiamato dalla mano,
che parla o ascolta, luce, non pioggia d’oro,
che non entra, non entra, non entra.

giovedì 30 aprile 2020

Ritratto di uomo





Rembrandt van Rijn, Ritratto di uomo, 1661
San Pietroburgo, Ermitage

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FINA GARCÍA MARRUZ

RITRATTO DI UOMO

Una cupa tristezza,
una moderata rassegnazione,
un tenace perseverare
nonostante tutto
fino alla fine,
con metà del petto
forte, scoperta.

mercoledì 29 aprile 2020

Guernica/3



Pablo PIcasso, Guernica, 1937
Madrid, Museo Reina Sofia
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JOSÉ ÁNGEL VALENTE

POCASSO-GUERNICA-PICASSO: 1937

Non il sole, ma l'improvvisa lampadina pallida illumina
la materia artificiale della morte.

Lo spazio infinito di una singola agonia,
le improvvise forme rotte
in mille pezzi di vita violenta
sulla superficie livida del grigio.

Non il sole, ma la pallida
lampadina elettrica del freddo
orrore che ha partorito
Il grigio coagulato di Guernica.

Nessuno può stendere su un tale sogno
il mantello della notte,
mettere a tacere un tale urlo,
spegnere la lampada
che accende
l'esplosione della morte infinita,
la camera interna dove non può
riposare o morire nel grigio Guernica
la memoria.

martedì 14 aprile 2020

Donna che si prova un orecchino




Rembrandt Van Rijn, Donna che si prova un orecchino, 1654
San Pietroburgo, Hermitage


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FINA GARCÍA MARRUZ

DONNA CHE SI PROVA UN ORECCHINO

Non il volto
giovane, sembra ornare
l'orecchino che mostra
al vecchio pittore.
Sotto,
gli occhi sanno
che non ornerà
la sua umile bellezza
l'orecchino.
Le tue carni
rosee periranno
diverranno deboli
e scure.
Così la veste
che ha sentito il calore
fugace del tuo braccio,
il tintinnio
dei due braccialetti,
che ha accompagnato
i tuoi giorni.
Non al tuo volto
guarda lo specchio
che ti dimentica.
Resti
nel gesto di mostrare
tra le tue mani
vuote, l'orecchino,
meno brillante di loro.

lunedì 30 marzo 2020

Paesaggio con la caduta di Icaro /4


Bruegel,_Pieter_de_Oude_-_De_val_van_icarus_-_hi_res
Pieter Bruegel il Vecchio, “Paesaggio con la caduta di Icaro”
Bruxelles, Musées Royaux des Beaux-Arts de Belgique
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TADEUSZ RÓZEWICZ

DIRITTI E DOVERI


Un tempo quando non so
un tempo pensavo di avere un diritto un dovere
gridare contro l’aratore
guarda guarda ascolta testone
Icaro cade
Icaro annega il figlio del sogno
lascia l’aratro
lascia la terra
apri gli occhi
là Icaro
annega
oppure quel pastore
che volge le spalle al dramma
alle ali al sole al volo
alla caduta
dicevo cechi
Ma ora quando ora non so
so che l’aratore deve arare la terra
il pastore custodire le greggi
l’avventura di Icaro non è la loro avventura
così deve finire
e non c’è nulla in questo
di sconvolgente
che un bel veliero continui a navigare
verso il porto di destinazione

1962

giovedì 26 marzo 2020

Ritratto di Nicolaes Ruts



Rembrandt van Rijn, Ritratto di Nicolaes Ruts, 1631
New York, Collezione Frick

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CRISTINA PINA

NICOLAES RUTS

Come sempre succede
con gli uomini anziani
di Rembrandt van Rijn
sai molte cose, Nicolaes Ruts,
ma questo sapere non ti ha
migliorato.

Nemmeno sei una canaglia,
come tanti tuoi colleghi
olandesi dipinti
dal maestro della luce.
Non così malinconico
come il giovane con il berretto rosso
di Tiziano
ma con una contraddizione
tra gli occhi e la bocca.

La bocca promette un dolce contatto,
il cipiglio è serio, aggrottato:
qualcosa ti ha colpito,
Nicolaes Ruts,
qualcosa ti ha sconvolto.

mercoledì 4 marzo 2020

Al Salon di Rue des Moulins


Henri de Toulouse-Lautrec, Al Salon di Rue des Moulins, 1895
Albi, Museo Toulouse-Lautrec


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ELSA CROSS

RONDA

(su un quadro di Toulouse Lautrec)

Dal rosso divano
le due donne guardano
qualcosa non raffigurato
nell’angolo stretto che contempla
l’occhio del pittore.
Invisibile per sempre
l’oggetto di quella frase
per sempre inascoltabile.
Mezzo sorriso,
discreta sentenza.
La notte inizia la sua ronda abbagliante
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sabato 29 febbraio 2020

Autoritratto con l’orecchio bendato


Vincent Van Gogh, Autoritratto con l’orecchio bendato, 1889
Londra, Courtauld Gallery

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CHARLES BUKOWSKI

CAPIRE

Van Gogh si tagliò l'orecchio
e lo diede a una
prostituta
che lo gettò via
con estremo
disgusto.
Van, le puttane non vogliono
orecchi
loro vogliono
soldi.
Immagino sia per questo che eri
un così grande
pittore: tu
non hai capito
null’altro.

giovedì 27 febbraio 2020

Natura morta con limoni/2



Francisco de Zurbarán, Natura morta con limoni, arance e rose, 1633
Pasadena, Museo Norton Simon

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JOSÉ LUIS PUERTO

SUITE DI ZURBARÁN, 3

(Natura morta Contini-Bonacossi, Norton Simon Foundation, Pasadena)

I doni della terra nella loro immobilità
nel loro essere posti
nel piatto di peltro , nel cesto di vimini,
non chiedono che uno sguardo franco
alla silenziosa entità delle loro forme.
I limoni con le loro punte,
le arance con le foglie e i fiori,
si offrono alla nostra vista.
E il bicchiere d’acqua
vicino alla rosa con dei petali già appassiti?
Riposano nel piatto e come in sogno
sono nello spazio del tavolo.
Non ci chiedono che di vedere la loro presenza
l’umido rimedio per la sete,
la sconfitta del loro aroma nel tempo.
Tutto qui si consegna, tutto è regalo
mai diretto alla lussuria
ma all’armonia dei sensi
al segreto equilibrio
delle cellule dell’anima.

lunedì 17 febbraio 2020

Tre studi di uomo di schiena



Francis Bacon, Tre studi di uomo di schiena, 1970
Zurigo, Kunsthaus

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CRISTINA PERI ROSSI

TRE STUDI DI UOMO

(Tre studi di uomo, Francis Bacon)

I

L’uomo seduto
Nella sua gabbia di vetro trasparente
Guarda il rasoio
Con attenzione
Come se serbasse l’enigma
Che la faccia insaponata allo specchio
Non è in grado di scoprire

II

Intanto  la sua ombra blu è liquefatta
Oltre la sedia
Fuggita dalla gabbia
Unica trasgressione

III

Finita la meditazione si rade

venerdì 31 gennaio 2020

Anemoni in un vaso di terracotta




Henri Matisse, Anemoni in un vaso di terracotta, 1924
Berna, Kunstmuseum

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J.O. GIANNUZZI

ANEMONI DI MATISSE

Che materiale leggero per l’occhio
Sotto pressione Girando
Su ogni asse verde, si raggruppano
In dolci esplosioni
Di rosso, viola e bianco del tutto freschi
Verso un centro di oggetti senza peso.
Dominazione frontale, quasi con nulla e con disattenzione
Nell’ora indistinta, quando tutto
Va bene. Gioie
Di acqua leggera in solo piano. La grazia
Di stare lì come nel campo
Di una dolce abitudine. Un po’ ebbra
La prospettiva assicura
L’instabile collegamento tra le cose.
Ma amare il mondo, il suo copioso presente,
Significa ottenere più luce:
Questa celebrazione dell’apparenza
Che tuttavia regge fino alla fine.

lunedì 27 gennaio 2020

Ritratto di Baertje Martens




Rembrandt Van Rijn, Ritratto di Baertje Martens, 1640
San Pietroburgo, Hermitage



FINA GARCÍA MARRUZ

RITRATTO DI BAERTJE MARTENS DOOMER


“- Ma sì, se vuole,
se insiste, poserò
per lei, ma solo
per un’ora, non ho
troppo tempo, solo
per un’ora!”
disse, piegando
le labbra operose
per tutta l’eternità
la buona signora Baertjen
Martens Doomer

venerdì 17 gennaio 2020

Davide e Uria


Rembrandt Van Rijn, Davide e Uria, 1665
San Pietroburgo, Hermitage

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FINA GARCÍA MARRUZ

DAVIDE E URIA

Chi è Davide,
e chi Uria?
Chi è il Re
e chi il colpevole?
Chi, al centro
con la mano al petto
e il rosso manto di porpora,
rosso come il sangue,
è lui che chiede: io,
sono stato scelto?