Busto di Nefertiti
Berlino, Neues Museum
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MARTIN LÓPEZ-VEGA
TESTA DI NEFERTITI
Benché tu sia orba,
e abbia un orecchio rotto:
hai fatto innamorare il tempo,
e sorridi orgogliosa.
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Benché tu sia orba,
e abbia un orecchio rotto:
hai fatto innamorare il tempo,
e sorridi orgogliosa.
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A Dinorah
Oh, è come una luna,
queste esili membra sostenute
dalla madre, ora forte,
oltre il dolore.
La mano che lo sostiene raggrinza
leggermente la pelle sotto le spalle.
L’altra, da regina, sembra mendicare.
Non piange più: sacrifica il Figlio
che amava cullare,
il suo bambino immenso
che divenne l’inaudito.
Oh, è come la sottile
luna calante.
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Non scaglierai mai quella freccia:
prima di poter uccidere,
ti uccise il tempo.
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Torneremo a salire
gli scalini amaranto della sera.
Ma prima, lascia che svanisca
tutto ciò che ti ha abbandonato o che hai abbandonato
e indovina chi
legge i tuoi libri e sceglie
per te le parole
che si dicono o si tacciono
senza dimenticare nulla.
Ninfea tra le mani,
carta e penna, indovina
chi innamora la luce d’inverno
sul cesto di frutta di Caravaggio.