sabato 26 novembre 2016

La camera di Arles / 2

 

La camera di Arles

La camera di Vincent ad Arles, 1888
Amsterdam, Van Gogh Museum

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JANE FLANDERS

IL LETTO DI VAN GOGH

Il letto di Van Gogh
è arancione,
come la carrozza di Cenerentola, come
il sole quando lo ha guardato
dritto negli occhi.

È stretto, dorme solo,
tossendo tra due cuscini,
mentre il letto
lo sorregge disfatto.

È goffo,
ma accogliente. Un contadino
ha costruito il telaio; e la vecchia moglie ha battuto
il materasso fino a farlo gonfiare come una meringa.

È vuoto,
la luce del mattino vi si versa
come vino, melodia, profumo,
il ricordo della felicità.

martedì 15 novembre 2016

Veduta di Delft / 2

 

Jan Vermeer, Veduta di Delft, 1660-61
L'Aja, Mauritshuis

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ANDRÉS CATALÁN

VEDUTA DI DELFT

Non quella che tende calma la schiena a mezzogiorno,
non il preciso azzurro né il giallo
della parete che Marcel Proust amava,
ma quella che piazza
alla finestra il rumore dei carri,
dei remi che affondano nell'acqua,
la voce del mercante che annuncia i suoi unguenti,
mentre versa — con cura — il latte
la ragazza.

martedì 1 novembre 2016

Domenica mattina presto

 

early-sunday-morning

Edward Hopper, Early Sunday Morning, 1930
New York, Whitney Museum of American Arts

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HILARIO BARRERO

EARLY SUNDAY MORNING

Unica creatura, la limpidezza
estende le sue radici fino alla linea
dell'orizzonte della strada vuota,
battezzando il colore con il suo nome:
blu infantili, verdi piovosi,
ocra innamorati, bianchi bagnati
che sono frontiera delle lenzuola tipeide,
l'odore di caffè, la prima carezza,
e il tocco della morte che presto,
tesse in fretta la tunica del fango.
Dando motivo di luce al carbone dell'ombra,
il sole assegna alla facciata
il suo destino di notte ancora lontana.
Addormentate le serrande, giallo
risveglio di settembre, una tendina
intrattiene il suo fragile scheletro
nel lento dondolio della brezza,
mentre la signora McLaughlin sente un brivido,
protetta dal Gatto (e un buon gin)
e comincia a leggere l'ultima edizione
del New York Times, quando sono soltanto
le sette meno un quarto, nella mattina
di una domenica appena nata.