venerdì 23 marzo 2012

Ninfee

 

Claude Monet, “Ninfee”, 1906
Chicago, Art Institute

.

LAWRENCE FERLINGHETTI

LE NINFEE DI MONET TREMANO

Monet non ha mai saputo
che stava dipingendo le sue "Ninfee" per
una signora del Chicago Art Institute
che è andata in Francia e ha filmato
le ninfee di oggi
dal "Ponte a Giverny"
una foglia vi galleggia in mezzo
e il film ora tremola
all'ingresso con le sue visioni incorniciate
e un sottofondo di piano di Debussy
inondando con una nuova fluorescenza (fior-essenza?)
sale e sale
di ninfee

Monet catturò una Nuvola in uno Stagno
nel 1903
e colse un primo sguardo
delle sue ninfee
e per vent'anni tornò
ancora e ancora a dipingerle
cosa che adesso ci dà l'impressione
che galleggiava attraverso la vita su di esse
e sui loro riflessi
sui quali non sapeva
che avremmo avuto anche noi l'occasione
di riflettere

E neppure avrebbe potuto sapere
che John Cage avrebbe suonato
”Cello with Melody-driven Electronics”
stasera all'Università di Chicago
facendo tremare quelle Ninfee mutate in luce nera.

1 commento:

Asia ha detto...

« [...] giacché il colore che creava in sottofondo ai fiori era più prezioso, più commovente di quello stesso dei fiori; e sia che facesse scintillare sotto le ninfee, nel pomeriggio, il caleidoscopio di una felicità attenta, mobile e silenziosa, sia che si colmasse verso sera, come certi porti lontani, del rosa sognante del tramonto, cambiando di continuo per rimanere sempre in accordo, intorno alle corolle dalle tinte più stabili, con quel che c'è di più profondo, di più fuggevole, di più misterioso – con quel che c'è d'infinito – nell'ora, sembrava che li avesse fatti fiorire in pieno cielo. »


(M. Proust, Alla ricerca del tempo perduto, cit., vol. I, pp. 206–207.)

Non potrei aggiungere altro, sai perfettamente come la penso... Pittori che seppero cogliere il bello - imprigionandone il colore tra le tonalità più spettacolari. E' un periodo che amo molto. Grazie Renoir per esserci.
Asia