Edward Hopper, La casa di Ryder, 1933
Washington, Smithsonian American Art
GERARD LOCKLIN
LA CASA DI RYDER, 1933
Ryder deve aver tenuto molto alla sua privacy:
tante finestre – due – di modeste proporzioni
sui tre lati visibili dei due edifici.
E quello che sembra un piccolo portale
per entrare in un rifugio antitempesta.
Il resto è erba e cielo o sfumature
e ombre variabili, tutti studi sugli effetti della luce.
Monet aveva un interesse simile per luci e ombre,
e le ha realizzate meglio.
In altre parole, e odio ammetterlo,
il più grande pittore americano forse
non era ancora grande quanto quello francese.
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