domenica 30 marzo 2014

Natura morta, 1940




Giorgio Morandi, Natura morta, 1940.
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ADAM ZAGAJEWSKI

MORANDI

Gli oggetti vegliavano anche di notte,
mentre lui dormiva sognando l'Africa;
la brocca di porcellana, due innaffiatoi,
le verdi bottiglie da vino, un coltello.
Quando dormiva sodo, come può dormire
solo un artista esausto, stremato,
gli oggetti ridevano, prossimi alla rivolta.

L’annaffiatoio, ficcanaso dal lungo becco,
sobillava gli altri, febbrile,
e il sangue pulsava selvaggio nella porcellana
ignara del tocco di labbra assetate,
solo occhi, sguardo, percezione.

Di giorno erano più docili e persino fieri:
tutta la ruvida esistenza del mondo
trovava rifugio in questi oggetti,
abbandonando per un attimo il ciliegio
in fiore e il cuore afflitto dei morenti.

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