Berthe Morisot, “Julie Manet e il suo levriero Laerte”
Parigi, Museo Marmottan
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BEATRICE ORLANDINI
IDEALIZZAZIONE DI JULIE MANET
La pioggia sbava i visi
maschera di cenere.
I capelli stanchi
e i tuoi occhi soltanto
soli nell’ombra come larghi laghi
dilagarono un giorno...
La pioggia è rammollita neve sciolta
infiniti specchi grigio riso sull’asfalto dopo i matrimoni:
lo stesso mare di altre isole dorate.
E i tuoi occhi soltanto
come buchi bianco secco di pelle di tela nella china
spessa, luce non assorbita,
luce non assorta.
© Beatrice Orlandini
2 commenti:
Meravigliosa la poesia... è la donna del quadro, non può non averla scritta lei. Mi piace molto questo nuovo spazio.
Grazie. Qui il merito va a Beatrice, che oltre ad aver scritto questa bellissima poesia, ne ha suggerite altre.
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