sabato 28 novembre 2020

Il bambino con l’oca


Copia romana di scultura greca del I-II secolo, Il bambino con l’oca
Parigi, Museo del Louvre

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SEVERO SARDUY

L’ENFANT À L’OIE

La menta e gli ornamenti funerari, il gallo bianco e
             gli ultimi children pets. Combatte bloccato:
la musica del fiume che respira, trascinando ferri;
lo strepito delle gru rugginose e il verde della ruggine
crescono tra pentole e scatolette.

Ora dove il sogno degli ermafroditi e il coro.
Il bambino le torce il collo. L'acqua sale.

Ognuno nel suo fiume.

giovedì 26 novembre 2020

Lezione di anatomia del dottor Tulp



Rembrandt Van Rijn, Lezione di anatomia del dottor Tulp, 1632
L’Aia, Mauritshuis

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JOSÉ HIERRO

LA LEZIONE DI ANATOMIA DI REMBRANDT-TULP

I tempi cambiano, Rembrandt. Non è necessario
rompere il cocco: non devi essere violento.
Prendi un vivo, al quale senza preavviso
gli si inietta un pigmento nelle vene.
Il contrasto, né lento né veloce,
arriva fino alla periferia del pensiero.
(I voyeurs, osservando lo schermo,
applaudono se il paziente sviene).

domenica 15 novembre 2020

La strage degli innocenti


Marten Van Cleve, La strage degli innocenti, 1547/1581
collezione privata

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PIETRO DE MARCHI

UN PAESAGGIO INVERNALE

                                                                        About suffering they were never wrong,
                                                                                                          The Old Masters…

                                                                         W. H. Auden, Musèe des Beaux Arts (1939)

Lo sapevano bene anche gli allievi
dei Vecchi Maestri fiamminghi:
tutto dipende dal punto
dove si posa lo sguardo.
Prendi Marten van Cleve, per esempio,
e il suo Paesaggio invernale
con la strage degli innocenti.
L’occhio corre alle lance, agli elmi,
alle armature lucenti, al cane
che abbaia dietro ai soldati a cavallo,
mentre sulla sinistra, in basso, un fante
rinfodera la spada e un altro,
più giovane, poco più che un ragazzo,
tiene stretto un pugnale e ha sul volto
un’espressione strana e guardinga;
al centro, proprio nel mezzo, un terzo,
un cavaliere smontato di sella,
dirige contro il tronco d’un albero
un fiotto potente d’urina.
Questo vediamo,
perché c’è questo in primo piano.
Ma se aguzzi la vista,
qualcosa scorgi e ben altro intuisci
sullo sfondo e nella zona più in ombra:
le porte spalancate con violenza, gli armigeri
che fanno irruzione, lo strazio
delle madri a cui strappano i figli dal grembo,
gli infanti riversi al suolo, a braccia aperte,
a disegnare una croce… Eppure
non c’è traccia del rosso del sangue
sulla neve innocente, tutto il vermiglio
Marten l’ha steso uniforme
sulle casacche dei soldati e sugli stendardi
che garriscono al vento.
Anche questo vorrà dire qualcosa,
non pensi?