mercoledì 15 marzo 2023

Ritratto di un bambino




Rembrandt van Rijn, Ritratto di un bambino, 1641
San Pietroburgo, Ermitage


FINA GARCÍA MARRUZ

RITRATTO DI UN BAMBINO

Non più rosso
delle sue labbra gonfie
il velluto rosso
del cappello elegante.
Non più chiaro
delle sue guance fresche
il velo che il collo
gentile scopre.
Non più bianco
del vago sorriso
delle labbra chiuse,
il collarino leggero.
Solo più scuro
dei suoi occhi velati,
il nero ovale
persistente, dello sfondo.



mercoledì 22 febbraio 2023

Nottambuli / 5



Edward Hopper, Nighthawks, 1942
Chicago, Art Institute


LUIS DE VILLENA

NOTTAMBULI


Non è la notte la viva fanfara del rumore
né lo spumante che chiede o dona gioventù…
La notte è la dimora dei solitari,
la casa sempre vasta delle stelle erranti…
Anche se ho goduto ore di dissipazione e bellezza,
Non ho mai sentito la notte, ricca e profonda,
come in questi giorni feriali
in cui esco da solo, raramente felice,
e osservo semideserte strade autunnali,
alberi nudi belli e puri,
il freddo che soffia nei venti del nord,
gente (pochissima) con le mani infilate
in guanti e tasche, sciarpe e cappotti…
Bar vuoti o praticamente vuoti,
dove figure immobili al fuoco della luce,
si guardano in silenzio nello specchio di fronte
o guardano il bicchiere a metà
come se fosse una posa o un atteggiamento eterno…
La solitudine parla con ciascuno profondamente
e, a tratti, forse un sorriso ti ricorda un'altra vita.
Non è una bugia. È questa verità così profonda
di  notte e di estrema solitudine, di musica tranquilla
e intimi soliloqui
dove, percorrendo la città sterminata,
buia e deserta, sei più reale più te stesso
che mai…
(Edward Hopper pensava: Parigi è là. Lontana, sterile,
perduta. Non era il suo mondo.
Il suo regno era abitudinario, banale. Vite e abisso.
Quello che tutti sanno e nessuno ha detto.)

martedì 26 gennaio 2021

Autoritratto con l’orecchio bendato/2


Vincent Van Gogh, Autoritratto con l'orecchio bendato, 1889
Londra, Courtauld Gallery

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NELSON ROMERO GUZMÁN

SEGNALI DI UN AUTORITRATTO

Che succeda qualcosa nella parte nascosta della tela:
un delitto per esempio, e sulla scena
occhi arrovesciati e un orecchio bendato.
Tutto è successo come in un giorno senza data.
Solo così ci dai fiducia
che la colpa non è del coltello che mutila,
ma dalla mano che trae, da un delitto, gloria.

sabato 28 novembre 2020

Il bambino con l’oca


Copia romana di scultura greca del I-II secolo, Il bambino con l’oca
Parigi, Museo del Louvre

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SEVERO SARDUY

L’ENFANT À L’OIE

La menta e gli ornamenti funerari, il gallo bianco e
             gli ultimi children pets. Combatte bloccato:
la musica del fiume che respira, trascinando ferri;
lo strepito delle gru rugginose e il verde della ruggine
crescono tra pentole e scatolette.

Ora dove il sogno degli ermafroditi e il coro.
Il bambino le torce il collo. L'acqua sale.

Ognuno nel suo fiume.

giovedì 26 novembre 2020

Lezione di anatomia del dottor Tulp



Rembrandt Van Rijn, Lezione di anatomia del dottor Tulp, 1632
L’Aia, Mauritshuis

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JOSÉ HIERRO

LA LEZIONE DI ANATOMIA DI REMBRANDT-TULP

I tempi cambiano, Rembrandt. Non è necessario
rompere il cocco: non devi essere violento.
Prendi un vivo, al quale senza preavviso
gli si inietta un pigmento nelle vene.
Il contrasto, né lento né veloce,
arriva fino alla periferia del pensiero.
(I voyeurs, osservando lo schermo,
applaudono se il paziente sviene).

domenica 15 novembre 2020

La strage degli innocenti


Marten Van Cleve, La strage degli innocenti, 1547/1581
collezione privata

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PIETRO DE MARCHI

UN PAESAGGIO INVERNALE

                                                                        About suffering they were never wrong,
                                                                                                          The Old Masters…

                                                                         W. H. Auden, Musèe des Beaux Arts (1939)

Lo sapevano bene anche gli allievi
dei Vecchi Maestri fiamminghi:
tutto dipende dal punto
dove si posa lo sguardo.
Prendi Marten van Cleve, per esempio,
e il suo Paesaggio invernale
con la strage degli innocenti.
L’occhio corre alle lance, agli elmi,
alle armature lucenti, al cane
che abbaia dietro ai soldati a cavallo,
mentre sulla sinistra, in basso, un fante
rinfodera la spada e un altro,
più giovane, poco più che un ragazzo,
tiene stretto un pugnale e ha sul volto
un’espressione strana e guardinga;
al centro, proprio nel mezzo, un terzo,
un cavaliere smontato di sella,
dirige contro il tronco d’un albero
un fiotto potente d’urina.
Questo vediamo,
perché c’è questo in primo piano.
Ma se aguzzi la vista,
qualcosa scorgi e ben altro intuisci
sullo sfondo e nella zona più in ombra:
le porte spalancate con violenza, gli armigeri
che fanno irruzione, lo strazio
delle madri a cui strappano i figli dal grembo,
gli infanti riversi al suolo, a braccia aperte,
a disegnare una croce… Eppure
non c’è traccia del rosso del sangue
sulla neve innocente, tutto il vermiglio
Marten l’ha steso uniforme
sulle casacche dei soldati e sugli stendardi
che garriscono al vento.
Anche questo vorrà dire qualcosa,
non pensi?

sabato 31 ottobre 2020

Ritorno del figliol prodigo


Rembrandt van Rijn, Ritorno del figliol prodigo, 1668
San Pietroburgo, Ermitage

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FINA GARCÍA MARRUZ
IL RITORNO DEL FIGLIOL PRODIGO

Questi piedi gonfiati
dal duro colpire le strade,
ho atteso molti anni, figlio.

Questa nuca calva
che i tuoi capelli coprivano
cadendo in riccioli volubili,
ho atteso molti anni, figlio.

Le mie mani sulle tue spalle
benedicono tutto il dolore.

Gli accigliati
non capiscono niente. Al nostro fianco
sorride un Re.

Quando
ti ho visto arrivare da lontano,
figlio, sperperato il tesoro,
cercando le ghiande dei porci
della casa di tuo padre, ho sentito
come se mi scoppiasse il cuore.

Per tornare a sentire i tuoi passi amati, ho aspettato
tutta la notte, figlio mio!

Adesso anch’io sono
un altro,
in questo incontro silenzioso
in cui ci siamo riconosciuti di nuovo.

Mettiti il mio anello