sabato 31 ottobre 2020

Ritorno del figliol prodigo


Rembrandt van Rijn, Ritorno del figliol prodigo, 1668
San Pietroburgo, Ermitage

.

.

FINA GARCÍA MARRUZ
IL RITORNO DEL FIGLIOL PRODIGO

Questi piedi gonfiati
dal duro colpire le strade,
ho atteso molti anni, figlio.

Questa nuca calva
che i tuoi capelli coprivano
cadendo in riccioli volubili,
ho atteso molti anni, figlio.

Le mie mani sulle tue spalle
benedicono tutto il dolore.

Gli accigliati
non capiscono niente. Al nostro fianco
sorride un Re.

Quando
ti ho visto arrivare da lontano,
figlio, sperperato il tesoro,
cercando le ghiande dei porci
della casa di tuo padre, ho sentito
come se mi scoppiasse il cuore.

Per tornare a sentire i tuoi passi amati, ho aspettato
tutta la notte, figlio mio!

Adesso anch’io sono
un altro,
in questo incontro silenzioso
in cui ci siamo riconosciuti di nuovo.

Mettiti il mio anello

martedì 27 ottobre 2020

La lattaia/2


Johannes Vermeer, La lattaia, 1660
Amsterdam, Rijksmuseum

.

.

MANUEL RIVAS

LA RAGAZZA DEL LATTE

A Carmen, de Corpo Santo, che mi creò

Secoli fa, madre, ricordi, A Delft
versavi la brocca a casa di Johannes
Vermeer, il pittore, il marito di Catharina Bolnes,
figlia della signora María Thins, quella bacchettona,
che aveva un altro figlio mezzo matto,
Willen, se non ricordo male,
quello che disonorò la povera Mary Gerrits,
la cameriera che adesso apre la porta
perché tu possa entrare, madre,
e ti avvicini al tavolo d'angolo
e con la brocca rovesci farfalle di luce
che il bestiame dei tuoi  pascolò
negli arazzi verde scuro di Delft.
La stessa che ho sognato al Rijksmuseum,
Johannes Vermeer imbiancherà con il latte
le pareti , l'ottone, il cesto, il pane,
le tue braccia,
sebbene nella finzione del quadro
la fonte luminosa è la finestra.
La luce di Vermeer, l'enigma dei secoli,
la chiarezza ineffabile scossa dalle mani di Dio,
latte munto per te nella stalla buia
all'ora dei pipistrelli.

giovedì 22 ottobre 2020

Ritratto dell'infanta


Alonso Sánchez Coello, Ritratto dell'infanta Isabella Clara Eugenia, 1579
Madrid, Museo del Prado

.

.

ANTONIO ZAYAS

ISABELLA CLARA EUGENIA

I capelli castani, la fronte sgombra
lo sguardo così candido e sereno,
nelle vene blu l’infanta bambina
sente bollire il sangue castigliano.

Incorona la sua testa uno splendente
gioiello e brillanti catene pendono
dal collo augusto che si muove quanto
può nel colletto di pizzo di Genova

Sotto la ricca veste di broccato
le palpita un cuore predestinato
ad eccelse imprese e a grandi vittorie;

e nobilitano i suoi giovani anni
gli energici lineamenti maschili
che ornarono d’alloro nelle Fiandre.