lunedì 5 febbraio 2024

Fontana / 2

 

Duchamp_Fountaine

Marcel Duchamp, Fontana, 1917
opera perduta

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VALENTINO ZEICHEN

MARCEL DUCHAMP 

Il pisciatoio entrò nei valori 
della mentalità speculativa,  
lo lasciarono insediarsi senza opporglisi; 
anzi, l’aggiornato museo delle novità  
gli riconobbe la stazza del capolavoro 
neutralizzandone la portata eversiva.  
Gli sciocchi di tardiva indignazione 
denunciarono inutilmente lo sberleffo. 
Quella forma rovesciata, svincolata dalla funzione 
che ne costituiva la memoria irriverente  
assurse al summit delle linee pure  
gratificando l’idealismo dei fabbricanti dei cessi. 
Il prezzo dell’opera si moltiplicò 
per una catena di zeri, l’eccesso di quotazione 
le impedì di evadere per sempre. 
La petizione di grazia  
per un criminale detenuto a Sing Sing 
avrebbe avuto maggiori possibilità  
che non la liberazione del ready made  
dall’ergastolo del museo. 
Per la critica l’opera  
manifesta disturbi d’identità  
dovuti alla lunga detenzione. 
L’alchimista che l’ha in cura  
desume dall’autografo Mutt: mutter,  
e perché no, Mammona? 
I critici non si attengono fedelmente  
ai meriti della sua impertinenza  
ma inseguono significati esoterici  
perfino nei duplicati delle sue opere. 

(da Pagine di gloria, 1983)