mercoledì 9 maggio 2012

Paesaggio toscano

 

 

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Ottone Rosai, Paesaggio

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ALESSANDRO PARRONCHI

RETROSPETTIVA DI ROSAI

Il ritrovarsi tra i tuoi quadri, Ottone,
a un venticinquennio dal tuo addio
- sulla curva dell’Arno al Girone
o lassù sotto il forte di Belvedere

l’ora che traccheggia sui muri
del caffè scordando l’eternità,
la strada tra i campi che s’allontana
dietro un sole che non è più mio,

l’arrotarsi dell’occhio degli amici
contro un cielo di burrasca… – ci conforta,
ci infonde più coraggio
per affrontare la morte.

Quel tuo sguardo bruciante di tenerezza
lo rivediamo oggi più calmo,
persa l’asprezza dell’invettiva
risentiamo la tua voce viva.

Spezza, Ottone, una lancia
se tu puoi nell’al di là, per noi.
Il ricordo che in te piange s’illumini
prima che questo giorno si consumi.

 

(da Climax)

mercoledì 2 maggio 2012

Il 3 maggio 1808

 

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Francisco Goya, Il 3 maggio 1808
Madrid, Museo del Prado

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LAWRENCE FERLINGHETTI

NELLE PIÙ BELLE SCENE DI GOYA

Nelle più belle scene di Goya crediamo di vedere
la gente del mondo
proprio nell’istante in cui
ottennero per la prima volta il titolo di
“umanità sofferente”
Si contorcono sulla pagina
con autentico furore
di avversità
Ammucchiati
gemendo con bambini e baionette
sotto i cieli di cemento
in un paesaggio astratto di alberi seccati
statue ricurve rostri e ali di pipistrello
forche scivolose
cadaveri e galli carnivori
e tutti gli ultimi mostri urlanti
della “immaginazione del disastro”
sono così maledettamente veri
è come se esistessero ancora
Esistono infatti
Solo il paesaggio è cambiato
Siamo ancora sparsi lungo le strade
infestate da legionari
falsi mulini a vento e galli dementi
Siamo la stessa gente
soltanto più lontana da casa
su autostrade larghe cinquanta corsie
su un continente d’asfalto
scandito da invitanti cartelli pubblicitari
che illustrano imbecilli illusioni di felicità
La scena mostra meno carrette di tortura
ma più cittadini menomati
in macchine colorate
con strane targhe
e motori
che divorano l’America